Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

La quattordicesima tappa del format “Accènti Intoscana” è dedicata ai ricercatori e alle ricercatrici che hanno vinto il bando promosso da Giovanisì

Sviluppano algoritmi di intelligenza artificiale per creare le auto a guida autonoma o per capire in che modo i neuroni si muovono nel cervello. Studiano nuovi farmaci per proteggere l’organismo dalle ischemie. Mettono a punto sistemi innovativi per prenderci cura dei fiumi e prevenire le alluvioni.

Sono Luca, Giada, Curzio e Clara, ricercatori e ricercatrici che hanno vinto le Borse di dottorato Pegaso: sono loro i protagonisti della quattordicesima puntata di “Accènti Intoscana”, il format video di Fondazione Sistema Toscana che racconta le esperienze nate grazie alle opportunità del progetto regionale per le nuove generazioni.

La Toscana investe nei giovani talenti della ricerca
La Regione Toscana infatti, nell’ambito del progetto Giovanisì, promuove un bando per il finanziamento di Borse di dottorato internazionale Pegaso, rivolto alle Università, agli Enti di ricerca pubblici e gli Istituti di istruzione universitaria, con sede in Toscana e con la possibilità di coinvolgere anche le imprese. L’obiettivo del bando è promuovere il rafforzamento delle sinergie fra alta formazione, ricerca, professioni e mondo produttivo, con particolare riferimento ai soggetti operanti sul territorio regionale.

Le Borse Pegaso successivamente vengono così destinate ai giovani laureati under 35: devono avere durata triennale e possono prevedere periodi di studio e ricerca all’estero di almeno 6 mesi. Nei giorni scorsi è stato pubblicato il nuovo bando per le Università, che mette a disposizione 75 Borse Pegaso per l’anno accademico 2023-2024, con un finanziamento di 4,5 milioni di euro.

“La Costituzione italiana all’articolo 34 dice che i capaci e meritevoli anche se privi di mezzi hanno il diritto di raggiungere il più alto grado degli studi – spiega Bernard Dika, portavoce del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – e io sono davvero orgoglioso di pensare a quegli 870 ricercatori che grazie a Giovanisì hanno potuto fare ricerca. Ecco perché crediamo che dobbiamo fare ancora di più, lo dobbiamo ad una Toscana che non può soltanto essere ancorata al suo passato splendido ma deve lasciare anche un futuro migliore, con le scoperte e le ricerche che i giovani delle Borse Pegaso fanno negli atenei toscani.”

Le borse di dottorato Pegaso – dichiara l’assessora a Università e ricerca Alessandra Nardinirappresentano perfettamente gli assi su cui, come Regione, si sta sviluppando il nostro impegno: sostenere studentesse e studenti nel percorso universitario ma anche nei percorso di perfezionamento, incentivare la sinergia tra istituzioni universitarie toscane e promuovere la collaborazione tra mondo dell’Università e della ricerca e mondo dell’impresa. Vogliamo infatti offrire alle ragazze e ai ragazzi che studiano in Toscana le migliori opportunità, consapevoli che quando si parla di università e di ricerca si parla di ‘investimento’ e non di ‘costo’. Siamo da sempre impegnati nel promuovere la sinergia tra i diversi attori del sistema toscano dell’Università e della ricerca estendendo questa sinergia anche al mondo dell’impresa, certi che fare sistema sia il modo migliore per mettere in campo un’offerta formativa di qualità e per cogliere al meglio le opportunità di questa fase, penso ad esempio alla proposta progettuale toscana di ecosistema di innovazione relativo a scienze della vita e salute che si è aggiudicata un importante finanziamento PNRR. Questa è la strada da seguire, per una Toscana che mette al centro i saperi e l’innovazione, con ricadute positive sul territorio in termini di occupazione e contrasto delle disuguaglianze”.

Leggi l’articolo di Ilaria Giannini su Intoscana.it